Criticità e potenzialità nell’uso del Polyvar: i primi consigli pratici
di Marco D’Imperio
Polyvar Yellow è il nuovo prodotto per il trattamento delle varroasi delle api mellifere a base di flumetrina (275 mg). Il prodotto è disperso all’interno di una striscia di simil-gomma forata. Le api, passando attraverso i fori, vengono a contatto con il principio attivo che quindi viene portato all’interno dell’alveare.
Viene presentato come un farmaco a lento rilascio e dunque indicato nel caso di infestazioni non eccessive.
APAS lo sta testando per voi e qui proviamo a dare i primi consigli pratici per l’uso anche in vista dei trattamenti che molti apicoltori (i più ritardatari) si apprestano a fare.
Non ci soffermiamo in questo caso sull’efficacia che comunque, anche in caso di alte infestazioni, sembrerebbe essere buona né tantomeno analizziamo i potenziali problemi di residualità. Qui vogliamo fornire qualche pratico consiglio sulle modalità di somministrazione mettendo in luce alcune criticità ed alcune potenzialità:
- il trattamento sembra poco indicato in caso di famiglie nelle quali si manifesta covata calcificata/pietrificata. Le api non riescono ad espellere le larve mummificate o le api morte e dunque c’è il rischio che il materiale da espellere si accumuli all’interno dell’arnia nei pressi del Polyvar (figura 1) rendendo l’uscita delle api poco agevole e, nei casi peggiori, riducendo sensibilmente le attività di volo.
- Il materiale con il quale è costruito il Polyvar (simil-gomma) sembra essere soggetto a contrazione e dunque, soprattutto se utilizzato nei mesi estivi (es. agosto), si può osservare un accorciamento delle strisce anche dell’ordine del centimetro. Se mal posizionato, come nel caso di figura 2 e 3, le strisce, contraendosi, possono scorrere lasciando dei varchi attraverso i quali le api passano senza venire a contatto con il principio attivo; in questo caso l’efficacia del trattamento potrebbe calare drasticamente. Inoltre, il restringimento porta presumibilmente anche ad una parziale diminuzione del diametro dei fori cosa che potrebbe rendere il passaggio delle api meno agevole (figura 5) soprattutto se queste ultime portano polline (senza contare gli effetti di contaminazione del polline stesso e i sui effetti per ingestione sulle api). Per evitare la creazione di varchi o fessure suggeriamo di bloccare entrambi gli estremi delle strisce mediante puntine come indicato in figura 4.
- Qualche fastidio potrebbe esserci nel caso fosse necessario eseguire dei sublimati con presenza del Polyvar.
- Il farmaco potrebbe essere utilizzato anche dopo la fine del trattamento estivo con lo scopo di contenere la reinfestazione ed arrivare, potenzialmente, alla primavera successiva senza il trattamento invernale. In alternativa potrebbe essere usato come trattamento di fine stagione per arrivare più agevolmente, in caso di infestazioni non eccessive, al trattamento invernale (blocco di covata e sublimato).
- In areali in cui il clima invernale si fa più rigido o in quelli in cui, a fine stagione, la pressione dei vari predatori (Vespa orientalys, Vespa velutina, ecc.) può portare ad una sensibile diminuzione delle api, l’uso di una sola striscia di Polyvar (anziché 2) può essere un’utile stratagemma per ottenere un restringimento dell’ingresso e permettere, in tal modo, una migliore gestione delle temperature interne all’alveare e/o una più facile difesa dai predatori. Tutto ciò abbinato al trattamento.