Siamo giunti ormai alla terza stagione da quando in Campania è stato istituito il nodo regionale relativo alla banca dati apistica. È dunque arrivato il momento di fare un primo bilancio!
di Marco D’Imperio e Francesco Lombardi
Siamo giunti ormai alla terza stagione da quando in Campania, con Decreto Dirigenziale n. 230 del 14/07/2015, è stato istituito il nodo regionale relativo alla banca dati apistica. È dunque arrivato il momento di fare un primo bilancio!
Va ricordato innanzitutto che in Campania non facciamo riferimento al sistema al quale quasi tutte le regioni hanno aderito (la BDA-N la cui gestione è demandata all’Istituto Zooprofilattico di Teramo) ma abbiamo un sistema creato su misura la cui gestione è demandata, almeno per il momento, all’Istituto Zooprofilattico di Portici. I due sistemi non sono disconnessi ma, anzi, interagiscono costantemente e tutto ciò che viene registrato dagli apicoltori campani confluisce nella banca dati nazionale.
Ricordiamo che il sistema nasce anche con l’intento di informatizzare il comparto dell’apicoltura ed evitare agli apicoltori di recarsi alle Asl anche se poi, in alcuni cosi, si è costretti dalle lungaggini burocratiche a recarsi ugualmente preso le Asl.
Per coloro che vogliono gestire autonomamente le pratiche in BDA-R, l’accesso avviene tramite internet all’indirizzo www.gisacampania.it (è presente anche il link sul sito APAS). Il primo accesso alla banca dati richiede una registrazione.
Diversamente si può delegare APAS ed affidare la gestione dei censimenti, la creazione di nuovi apiari, le pratiche di movimentazioni/compravendite, ecc. a tecnici esperti che di volta in volta propongono le soluzioni più appropriate.
Gestione autonoma della BDA-R
Per chi ha già gli accrediti ricordiamo che l’accesso va effettuato almeno una volta ogni 6 mesi; in caso contrario, gli accrediti scadono e vanno riattivati chiamando l’Help Desk (i numeri sono presenti nella prima pagina del portale apicoltura: 081.78.65.279/132/154).
Comunicazione della SCIA per l’inizio di un’attività commerciale
Chiunque intenda avviare un’attività di commercializzazione deve presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività; d.L. 78/2010). La SCIA va presentata telematicamente al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del proprio comune da un professionista abilitato con firma digitale. Per le attività di apicoltura va selezionato il codice ATECO 01.49.30 (apicoltura e produzione di miele e cera d’api).
La SCIA in apicoltura può essere di due tipologie:
- con laboratorio di smielatura (modello A e B)
- senza laboratorio di smielatura (per chi commercia in sciami, regine o impollinazione e non necessita di un laboratorio o per chi si appoggia ad un laboratorio conto terzi). Ricordiamo che per smielare in un laboratorio conto terzi occorre una dichiarazione da presentare alla Asl ed il laboratorio va in produzione secondaria ed è quindi soggetto ai controlli inerenti l’HACCP.
La scia viene poi trasmessa telematicamente dal SUAP alla Asl competente per l’autorizzazione sanitaria. La Asl deve inserire i dati della SCIA nel sistema e solo da quel momento la BDA-R aggancia il codice fiscale dell’apicoltore ed è possibile procedere con la registrazione e quindi con la richiesta del codice univoco e l’inserimento degli apiari.
Nella pratica, per quanto concerne questo particolare aspetto, il sistema non funziona ed è al limite del collasso perché i SUAP non trasmetto i dati e/o perché le Asl non li inseriscono e/o perché la BDA-R non li aggancia! In definitiva, molte nuove aziende sono ferme al palo a causa di un sistema farraginoso e poco pratico!
Nell’incontro che APAS ha avuto con i responsabili regionali della BDA-R il 22 novembre 2016, abbiamo chiesto di sbloccare tale controllo e di fare inserire all’apicoltore o al suo delegato l’autocertificazione della SCIA. Spetterà poi alle Asl la verifica a valle! Ci sono state fornite rassicurazioni che tale criticità verrà rimossa. Nel frattempo, il 12 gennaio 2017, i responsabili regionali hanno trasmesso a tutte le Asl campane una circolare con la quale si richiamano le procedure connesse alle attività di commercializzazione.
In attesa che la criticità venga rimossa (ci auguriamo prima possibile!), il consiglio che ci sentiamo di dare per velocizzare l’iter è quello di NON aspettare i tempi del SUAP ma di portare direttamente le ricevute consegnate dal SUAP stesso direttamente alle Asl e chiedere l’immediato inserimento nel sistema informatico!
Il passaggio dall’autoconsumo alla commercializzazione
Per coloro che intendono variare il loro orientamento produttivo ovvero passare dall’autoconsumo alla commercializzazione sarà necessario chiudere la vecchia posizione (autoconsumo) mediante il tasto «cessazione attività» ed effettuare una nuova registrazione con la quale verrà assegnato un nuovo codice univoco per l’apicoltura.
La nuova registrazione per l’attività di commercializzazione richiede la SCIA (dunque torniamo alle problematiche precedentemente esposte).
Quali spostamenti dichiarare?
Devono essere dichiarati solo gli spostamenti degli alveari che vanno verso nuovi apiari creati in quel momento o se provengono da apiari da chiudere in quel momento (precisiamo però che, ad oggi, la funzione “cancella apiario” non è ancora stata attivata! Anche questa criticità è stata segnalata nell’incontro del 22 novembre ed anche qui abbiamo ricevuto rassicurazioni e rimaniamo in attesa che il problema venga risolto).
Ricordiamo che, nel caso degli spostamenti, va per prima cosa creato l’apiario di destinazione (con 0 alveari e 0 sciami) e successivamente, attraverso la funzione «Nomadismo», vanno comunicati quanti alveari/sciami si intendono spostare nell’apiario di destinazione precedentemente creato. Sarà possibile selezionare quest’ultimo nel menu a tendina presente nella schermata del nomadismo. Ribadiamo, infine, che gli spostamenti fra apiari già presenti in banca dati NON vanno comunicati!
Vanno inoltre segnalate altre criticità che ancora permangono in questa sezione:
- spesso il sistema non trova gli apiari di destinazione (soprattutto se sono fuori regione!).
- Non viene rilasciato alcun documento comprovante l’avvenuto spostamento o compravendita. Abbiamo chiesto anche di prevedere tale funzione!
- Viene richiesta la data di un ipotetico certificato. A tal proposito va ricordato che con il manuale operativo si richiedeva l’attestazione sanitaria solo nei casi previsti che, secondo le intenzioni ministeriali, sono quelli in cui il nomadismo o la compravendita sono effettuati da o verso zone sottoposte a restrizioni sanitarie (vedi Calabria per Aethina tumida).
Creazione di apiari
È possibile creare nuovi apiari attraverso la funzione «nuovo apiario». Sarà sufficiente inserire il COMUNE e L’INDIRIZZO (es. la contrada) e il sistema calcolerà automaticamente le coordinate dell’apiario.
NON è più possibile inserire le coordinate manualmente ma occorre farle calcolare dal sistema “accettando” gli errori, spesso grossolani, che il sistema compie. Ad esempio, un errore sulla seconda cifra decimale della latitudine (es 40,45 anziché 40,44) comporta una imprecisione di localizzazione di 1,1 km; un errore sulla seconda cifra decimale della longitudine (es 14,45 anziché 14,44) comporta una imprecisione di localizzazione di 0,8 km.
Aggiunta di un laboratorio
Per coloro che possiedono un laboratorio e vogliano chiedere finanziamenti connessi ad esso (es. PSR) è possibile aggiungere la localizzazione dello stesso laboratorio attraverso la funzione “aggiungi laboratorio”.
Il censimento
Nel periodo che va dal 1° novembre al 31 dicembre di ogni anno sarà possibile effettuare il censimento ovvero aggiornare il numero di alveari e di sciami/nuclei presenti in ogni apiario; esso dovrà essere eseguito anche nel caso in cui non ci siano variazioni di numero delle consistenze confermando i dati già caricati. Questo tipo di opzione permetterà la trasmissione dei dati alla banca dati apistica nazionale (BDA-N) così da permettere l’aggiornamento del fascicolo aziendale che sarà indispensabile a chi vorrà chiedere finanziamenti. Va ricordato anche che, ai fini delle consistenze regionali e nazionali, solo i dati trasmessi a Teramo ovvero quelli passati attraverso il censimento avranno validità!
Il cartello identificativo
Non vengono date indicazioni dalle norme regionali per ciò che concerne le caratteristiche del cartello identificativo che, lo ricordiamo, deve essere obbligatoriamente collocato in prossimità di ogni apiario. In mancanza di tali indicazioni, consigliamo di uniformarsi a quanto prevede il manuale operativo: formato A4 (21 x 29 cm) a fondo bianco con codice identificativo con altezza minima di 4 cm. Consigliamo anche di inserire, oltre al codice identificativo dell’apicoltore, la dicitura “Banca dati apistica, regione Campania, ai sensi del D.D. n.230 del 14/07/2015”. È qui possibile scaricare un esempio del cartello identificativo.
Perché delegare l’AP.AS. per la gestione della BDA-R
Viste le numerose complicazioni ed i numerosi cambiamenti in atto, le possibilità di compiere errori sono molteplici. È dunque meglio affidarsi a persone competenti che hanno un canale diretto con i responsabili della BDA-R e che propongono di volta in volta le soluzioni migliori.
Dunque, per i soci che vogliano delegare l’AP.AS. per la gestione della BDA-R, sarà sufficiente compilare il modulo di delega ed inviarlo all’indirizzo e-mail apas.campania@libero.it.